Il tratto davvero incontestabile della rivoluzione è l'irruzione violenta delle masse negli avvenimenti storici (L.D. Trotsky, Storia della rivoluzione russa)

Imperialismo e guerre imperialiste, Politica internazionale: Europa

La Francia non combatterà gli Stati Uniti per la Groenlandia

Dopo ave­re più vol­te, duran­te l’an­no appe­na tra­scor­so, “minac­cia­to” di invia­re pro­prie trup­pe rego­la­ri in Ucrai­na a sup­por­to di quel­le di Kiev, la Fran­cia non vi ha mai dato segui­to. Cer­ta­men­te han­no avu­to un peso in que­sta scel­ta le deci­ne e deci­ne di mor­ti di “istrut­to­ri” e “mer­ce­na­ri” fran­ce­si che stan­no pren­den­do par­te al con­flit­to: l’i­dea di dover affron­ta­re l’o­pi­nio­ne pub­bli­ca nel­l’e­ven­tua­li­tà mol­to con­cre­ta di veder tor­na­re in patria le bare di sol­da­ti di trup­pa ha, in tut­ta evi­den­za, indot­to Pari­gi a non dare cor­so alle pro­prie bel­li­co­se dichia­ra­zio­ni, rima­ste per­ciò solo sul­la car­ta e pre­sto dimenticate.
Alla base di que­ste “minac­ce” v’e­ra la ten­den­za del­l’E­li­seo ad assu­me­re, in seno all’Ue, una postu­ra bel­li­ci­sta tale da far appa­ri­re la Fran­cia come il vero lea­der dell’Unione.
È, come ci spie­ga Andrew Kory­b­ko in que­st’ar­ti­co­lo, la stes­sa moti­va­zio­ne che ha spin­to Pari­gi a “minac­cia­re” que­sta vol­ta gli stes­si Usa per la loro pre­te­sa di annet­ter­si la Groen­lan­dia: una minac­cia che, anche sta­vol­ta, reste­rà sen­za segui­to e che sarà sta­ta buo­na solo per riem­pi­re per un gior­no una pagi­na dei quo­ti­dia­ni che l’han­no riportata.
Buo­na lettura.
La redazione

La Francia non combatterà gli Stati Uniti per la Groenlandia

 

Andrew Kory­b­ko [*]


Non rischierà di rompere la NATO, tanto meno per una guerra che sicuramente perderebbe, per quanto il suo Ministro degli Esteri cerchi di sembrare duro nel tentativo di presentare la Francia come leader dell'UE.

 

Poli­ti­co ha cita­to il mini­stro degli Este­ri fran­ce­se Jean‑Noel Bar­rot, secon­do cui il suo Pae­se avreb­be discus­so con la Dani­mar­ca il pos­si­bi­le dispie­ga­men­to di trup­pe in Groen­lan­dia per pro­teg­ger­la dal­le pre­te­se di Trump, ma Cope­na­ghen non ha volu­to accet­ta­re la pro­po­sta di Pari­gi. Ha poi liqui­da­to lo sce­na­rio del­l’in­va­sio­ne degli Sta­ti Uni­ti per far cre­de­re che la sud­det­ta rive­la­zio­ne e il suo esi­to non fos­se­ro un gros­so pro­ble­ma. Sem­bra­va quin­di che voles­se solo sot­to­li­nea­re che la Fran­cia avreb­be pro­tet­to i con­fi­ni dell’UE.
La real­tà, tut­ta­via, è che la Fran­cia non com­bat­te­rà con­tro gli Sta­ti Uni­ti per la Groen­lan­dia se si doves­se arri­va­re a que­sto pun­to. In pri­mo luo­go, distrug­ge­reb­be l’u­ni­tà del­la NATO, il che potreb­be por­ta­re alla secon­da con­se­guen­za di un riti­ro degli Sta­ti Uni­ti dal bloc­co lascian­do gli euro­pei da soli ad affron­ta­re la Rus­sia. In ter­zo luo­go, la Fran­cia per­de­reb­be sicu­ra­men­te, e in quar­to luo­go non c’è moti­vo di rischia­re tut­to que­sto per il bene del­la Dani­mar­ca. Infi­ne, i groen­lan­de­si potreb­be­ro vota­re per l’in­di­pen­den­za, ren­den­do così l’in­ter­ven­to del­la Fran­cia una guer­ra neo­co­lo­nia­le con gli Sta­ti Uniti.
Come è sta­to scrit­to a fine dicem­bre, “Il Cana­le di Pana­ma e la Groen­lan­dia sono di pro­prie­tà di Trump se li vuo­le dav­ve­ro”, anche se resta da vede­re se sia dispo­sto a usa­re la for­za mili­ta­re a tal fine o se le sue riven­di­ca­zio­ni per entram­be le situa­zio­ni sia­no solo una tat­ti­ca nego­zia­le per eli­mi­na­re l’in­fluen­za cine­se con­te­nen­do­la. C’è anche la pos­si­bi­li­tà che voglia tra­sfor­mar­li in pro­tet­to­ra­ti, for­mal­men­te o meno, con pri­vi­le­gi poco chia­ri per i cit­ta­di­ni, le azien­de e/o i mili­ta­ri americani.
In ogni caso, si trat­ta di impe­ra­ti­vi abba­stan­za impor­tan­ti da indur­re gli Sta­ti Uni­ti a pren­de­re seria­men­te in con­si­de­ra­zio­ne l’u­so del­la for­za, se neces­sa­rio, a secon­da del­l’an­da­men­to dei nego­zia­ti, in net­to con­tra­sto con l’in­te­res­se del­la Fran­cia per la Groen­lan­dia. La Fran­cia ha volu­to solo riaf­fer­ma­re l’im­por­tan­za di pro­teg­ge­re i con­fi­ni del­l’UE e pre­sen­tar­si come lea­der del bloc­co a fron­te del­la sua tra­di­zio­na­le riva­li­tà con la Ger­ma­nia in que­sto sen­so. Man­ca la volon­tà poli­ti­ca di man­te­ne­re que­sto impe­gno nei con­fron­ti degli Sta­ti Uni­ti, se mai la Dani­mar­ca lo richiedesse.
L’in­te­ro epi­so­dio dimo­stra però che la riven­di­ca­zio­ne del­la Groen­lan­dia da par­te di Trump ha sca­te­na­to il pani­co tra gli euro­pei, i qua­li non si aspet­ta­va­no che acca­des­se qual­co­sa di simi­le e ora non san­no come rea­gi­re nel caso in cui Trump eser­ci­ti ulte­rio­ri pres­sio­ni sul­la Dani­mar­ca. Per quan­to alcu­ni Pae­si euro­pei, come la Fran­cia, abbia­no anco­ra un’al­ta con­si­de­ra­zio­ne di sé, il fat­to è che essi sono anco­ra part­ner mino­ri degli Sta­ti Uni­ti e, nel­la mag­gior par­te dei casi, veri e pro­pri vas­sal­li. Dipen­do­no più dagli Sta­ti Uni­ti che non il contrario.
Per que­sto moti­vo, è alta­men­te impro­ba­bi­le che le trup­pe euro­pee in Groen­lan­dia pos­sa­no fare qual­co­sa di più che spa­ra­re a sal­ve nel caso in cui Trump auto­riz­zi l’e­ser­ci­to a pren­de­re l’i­so­la, poi­ché l’u­so del­la for­za leta­le con­tro le trup­pe ame­ri­ca­ne sca­te­ne­reb­be una cri­si intra-NATO sen­za pre­ce­den­ti. Le dina­mi­che di pote­re tra loro sono tali che i mem­bri euro­pei del bloc­co si sono con­vin­ti di aver biso­gno degli Sta­ti Uni­ti per pro­teg­ger­si dal­la Rus­sia e quin­di non rischie­ran­no di esse­re abban­do­na­ti dagli USA sul­la Groenlandia.
Non va inol­tre dimen­ti­ca­to che la Fran­cia non è mai inter­ve­nu­ta con­ven­zio­nal­men­te in Ucrai­na l’an­no scor­so, nono­stan­te aves­se minac­cia­to di far­lo. Que­sto per­ché non è riu­sci­ta a otte­ne­re le garan­zie del­l’ar­ti­co­lo 5 dagli Sta­ti Uni­ti. Poi­ché la Fran­cia ha obbe­di­to all’am­mi­ni­stra­zio­ne Biden, mol­to più debo­le, e ha dimo­stra­to di non esse­re così entu­sia­sta di com­bat­te­re la Rus­sia come ha fat­to cre­de­re, obbe­di­rà pre­ve­di­bil­men­te all’am­mi­ni­stra­zio­ne Trump, mol­to più for­te, e non ose­rà sfi­dar­la mili­tar­men­te sul­la Groen­lan­dia, che per l’UE è mol­to meno signi­fi­ca­ti­va dell’Ucraina.


[*] Andrew Kory­b­ko è un ana­li­sta poli­ti­co sta­tu­ni­ten­se che vive a Mosca, dove svol­ge un dot­to­ra­to di ricer­ca. Si occu­pa, in par­ti­co­la­re, del­le rela­zio­ni fra la stra­te­gia degli Usa in Afro‑Eurasia e le con­trap­po­ste poli­ti­che di Rus­sia, Cina e India.


(Tra­du­zio­ne dal­l’in­gle­se di Erne­sto Russo)