Il tratto davvero incontestabile della rivoluzione è l'irruzione violenta delle masse negli avvenimenti storici (L.D. Trotsky, Storia della rivoluzione russa)

Brasile, Politica internazionale: America Latina

Bolsonaro vince, ma la resistenza continua

Fernando Haddad

Fer­nan­do Haddad

Nono­stan­te la gran­de rimon­ta del can­di­da­to Fer­nan­do Had­dad, il fasci­sta Jair Bol­so­na­ro ha vin­to le ele­zio­ni pre­si­den­zia­li in Brasile.
Nell’attesa di pub­bli­ca­re nei pros­si­mi gior­ni un’analisi più appro­fon­di­ta del­la situa­zio­ne che le urne con­se­gna­no, pre­sen­tia­mo per ora la dichia­ra­zio­ne che Resi­stência – cor­ren­te inter­na al Psol – ha rila­scia­to come com­men­to a cal­do del risul­ta­to elettorale.
Buo­na lettura.
La redazione

Bolsonaro vince, ma la resistenza continua

Con un mar­gi­ne infe­rio­re a quan­to ini­zial­men­te pre­vi­sto, Jair Bol­so­na­ro (PSL) ha vin­to con il 55% dei voti vali­di. L’onda per la demo­cra­zia e i dirit­ti, che ha con­ta­gia­to milio­ni di per­so­ne in Bra­si­le, ha ridot­to il diva­rio. Fer­nan­do Had­dad (PT), che ave­va otte­nu­to il 29% dei voti vali­di nel pri­mo tur­no, ha rag­giun­to il 44% nel secon­do. La resi­sten­za agguer­ri­ta che è ger­mo­glia­ta spon­ta­nea­men­te nel­le stra­de di cen­ti­na­ia di cit­tà, coin­vol­gen­do stu­den­ti, lavo­ra­to­ri, arti­sti, intel­let­tua­li e fem­mi­ni­ste, ha fat­to la sto­ria e ha dato spe­ran­za per il doma­ni, per affron­ta­re e scon­fig­ge­re il fascismo.
Non abbia­mo assi­sti­to a una dispu­ta demo­cra­ti­ca. Il can­di­da­to a dit­ta­to­re ha vin­to un’elezione mac­chia­ta dall’esclusione poli­ti­ca di Lula (che era in testa in tut­ti i son­dag­gi), dall’uso cri­mi­no­so di finan­zia­men­ti ille­ci­ti con cui i social net­work sono sta­ti inon­da­ti di fake news, dall’azione anti­de­mo­cra­ti­ca e di par­te dei tri­bu­na­li elet­to­ra­li e dall’azione dei prin­ci­pa­li mez­zi di comu­ni­ca­zio­ne, di gran­di uomi­ni d’affari e del­le chie­se evan­ge­li­che a favo­re del can­di­da­to del PSL.
Bol­so­na­ro ha vin­to una impor­tan­te bat­ta­glia nel­le urne, ma la lot­ta non è fini­ta. La resi­sten­za demo­cra­ti­ca e socia­le con­ti­nue­rà nel­le stra­de, sui luo­ghi di lavo­ro, di stu­dio e nei quar­tie­ri. Costruia­mo un muro con­tro il fasci­smo in ogni ango­lo del Paese.
Bol­so­na­ro è avvi­sa­to: non accet­te­re­mo la fine del­le garan­zie demo­cra­ti­che e dei dirit­ti socia­li e del lavo­ro, a comin­cia­re dal­la rifor­ma del­le pen­sio­ni annun­cia­ta dal gene­ra­le Mou­rão. Non tol­le­re­re­mo alcu­na vio­len­za e discri­mi­na­zio­ne con­tro don­ne, neri, per­so­ne LGBT, indi­ge­ni e immi­gra­ti. Ci sol­le­ve­re­mo con­tro lo ster­mi­nio del­la popo­la­zio­ne nera e pove­ra del­le peri­fe­rie. Ci ribel­le­re­mo con­tro l’instaurazione di un regi­me auto­ri­ta­rio e repres­si­vo. Difen­de­re­mo il nostro patri­mo­nio natu­ra­le e cul­tu­ra­le, sare­mo sen­za se e sen­za ma al fian­co dei popo­li indi­ge­ni e del­le comu­ni­tà nati­ve. Non accet­te­re­mo la cri­mi­na­liz­za­zio­ne dei movi­men­ti socia­li: i sen­za ter­ra e i sen­za­tet­to non sono soli. Innal­ze­re­mo trin­cee con­tro la per­se­cu­zio­ne alle orga­niz­za­zio­ni del­la sini­stra e ai loro diri­gen­ti. Vigi­le­re­mo su qual­sia­si ten­ta­ti­vo di cen­su­ra del­la stam­pa, del­le arti, nel­le scuo­le e nel­le uni­ver­si­tà. Bol­so­na­ro e la sua ban­da sono avvi­sa­ti: resi­ste­re­mo e, pri­ma o poi, li sconfiggeremo.
Sia­mo tan­ti, sia­mo milio­ni. Egli ha vin­to nell’insieme del­la popo­la­zio­ne, ma ha per­so tra i lavo­ra­to­ri a bas­so red­di­to, in tut­to il Nord-Est, tra le don­ne, i neri, i gio­va­ni e gli LGBT. Cioè, negli stra­ti più sfrut­ta­ti e oppres­si ha pre­val­so la sini­stra e la democrazia.
D’ora in avan­ti, si impo­ne come com­pi­to prin­ci­pa­le il fron­te uni­co (che deve riu­ni­re l’insieme del­la sini­stra — PT, PSOL, PCdoB, PCB, PSTU, ecc. – dei movi­men­ti socia­li, sin­da­ca­li e stu­den­te­schi) per resi­ste­re e scon­fig­ge­re il gover­no di estre­ma destra di Jair Bol­so­na­ro, così come è neces­sa­ria la costru­zio­ne dell’unità demo­cra­ti­ca con tut­ti i set­to­ri dispo­sti a com­bat­te­re uni­ta­ria­men­te con­tro l’autoritarismo e il fasci­smo. La costru­zio­ne del fron­te uni­co deve esse­re affron­ta­ta a par­ti­re dal movi­men­to del­le don­ne uni­te con­tro Bol­so­na­ro, che ha por­ta­to più di un milio­ne di per­so­ne in piaz­za il 29 set­tem­bre scor­so, e dal movi­men­to spon­ta­neo di stra­da mes­so in cam­po da deci­ne di miglia­ia di atti­vi­sti nel secon­do tur­no. Que­sto pre­zio­so accu­mu­lo di for­ze deve esse­re pre­ser­va­to e potenziato.
Nell’ambito del­la resi­sten­za demo­cra­ti­ca, lot­te­re­mo anche per la costru­zio­ne di un nuo­vo pro­get­to di sini­stra che cer­chi di supe­ra­re i gra­vi equi­vo­ci e limi­ti del PT, insie­me a PSOL, PCB, MTST, APIB e tut­ti i set­to­ri dispo­sti a costrui­re una nuo­va pro­spet­ti­va socia­li­sta nel nostro Paese.
Cer­ta­men­te affron­te­re­mo gior­ni dif­fi­ci­li con l’elezione di Jair Bol­so­na­ro. Ma dob­bia­mo tene­re la testa alta e alto il nostro mora­le. La veri­tà è dal­la nostra par­te. All’ascesa del neo­fa­sci­smo dob­bia­mo rispon­de­re con la più ampia uni­tà del­la sini­stra e dei set­to­ri demo­cra­ti­ci, con corag­gio. Unia­mo tut­to gli “atti­vi­smi”, tut­ti i movi­men­ti, i col­let­ti­vi e le orga­niz­za­zio­ni, cam­mi­nia­mo fian­co a fian­co con i lavo­ra­to­ri e gli oppres­si. Uni­ti sare­mo for­ti per resi­ste­re e vincere!