Il tratto davvero incontestabile della rivoluzione è l'irruzione violenta delle masse negli avvenimenti storici (L.D. Trotsky, Storia della rivoluzione russa)

Lotta di classe, Polemica, Politica nazionale, Sindacato

L’assalto alla Cgil, i No Vax e gli scioperi di Trieste: perché la lotta contro il Green Pass giova ai padroni

Pub­bli­chia­mo, con­di­vi­den­do­ne inte­gral­men­te il con­te­nu­to, que­sto comu­ni­ca­to emes­so dal Comi­ta­to “Lavo­ra­tri­ci e Lavo­ra­to­ri per l’obbligo vac­ci­na­le ade­ren­ti allo scio­pe­ro dell’11 otto­bre 2021”.
Buo­na lettura.
La redazione

L’assalto alla Cgil, i No‑Vax e gli scioperi di Trieste: perché la lotta contro il Green Pass giova ai padroni


Lavo­ra­tri­ci e Lavo­ra­to­ri per l’obbligo vac­ci­na­le ade­ren­ti allo scio­pe­ro dell’11 otto­bre 2021

 

Sia­mo lavo­ra­to­ri appar­te­nen­ti a diver­se sigle sin­da­ca­li di base e alla Cgil. In tut­te que­ste orga­niz­za­zio­ni pro­via­mo a dare un con­tri­bu­to di lot­ta con­tro le buro­cra­zie in base ai nostri per­cor­si di appar­te­nen­za ed alla legit­ti­mi­tà di una plu­ra­li­tà di posi­zio­ni, sto­rie ed esperienze.
Abbia­mo ade­ri­to con­vin­ta­men­te allo scio­pe­ro dell’11 otto­bre pro­cla­ma­to dal­le più rap­pre­sen­ta­ti­ve orga­niz­za­zio­ni del sin­da­ca­li­smo di base. A que­sto scio­pe­ro ha ade­ri­to anche una par­te dei lavo­ra­to­ri d’opposizione in Cgil, per­ché ne con­di­vi­de­va­no le riven­di­ca­zio­ni e per­ché la data rap­pre­sen­ta­va sino ad oggi la sola mobi­li­ta­zio­ne con­tro il gover­no Dra­ghi, espres­sio­ne orga­ni­ca del­la Con­fin­du­stria e del­la finan­za ita­lia­na. Con­di­vi­de­va­mo la gran par­te del­le riven­di­ca­zio­ni del­le piat­ta­for­me dei vari sin­da­ca­ti di base, ma su una sia­mo tut­ti con­tra­ri: il No al Green Pass.
Col pre­sen­te comu­ni­ca­to pro­ve­re­mo a sin­te­tiz­za­re le nostre posi­zio­ni, che ci sem­bra­no quel­le di tan­te e tan­ti nel sin­da­ca­li­smo di base e con­fe­de­ra­le, ma che ad oggi non han­no tro­va­to espres­sio­ne nel dibat­ti­to che imper­ver­sa negli ulti­mi giorni.
Scri­via­mo tale pre­mes­sa per­ché pen­sia­mo sia neces­sa­rio amplia­re la discus­sio­ne con un set­to­re di dele­ga­ti com­bat­ti­vi ovun­que col­lo­ca­ti, ad oggi schiac­cia­to su una riven­di­ca­zio­ne sba­glia­ta e peri­co­lo­sa come il No al cer­ti­fi­ca­to di vaccinazione.
È un’aperta pole­mi­ca con­tro tut­ti i diri­gen­ti del sin­da­ca­li­smo che oggi sosten­go­no tale posi­zio­ne, per­ché sia­mo con­vin­ti che sia impor­tan­te scac­cia­re le idee ed i pro­gram­mi del­la pic­co­la bor­ghe­sia rea­zio­na­ria ora­mai pene­tra­te tra le nostre file.

L’attacco alla Cgil
Il 9 otto­bre tut­ti abbia­mo visto le imma­gi­ni dell’assalto alla sede nazio­na­le del­la Cgil. A gui­dar­lo espo­nen­ti nazio­na­li di For­za Nuo­va, un’organizzazione fasci­sta fon­da­ta dal noto ter­ro­ri­sta Rober­to Fio­re (già uomo di fidu­cia dei Ser­vi­zi Segre­ti ingle­si in chia­ve anti­co­mu­ni­sta e anti­o­pe­ra­ia), assie­me ad un bran­co di pic­chia­to­ri che baz­zi­ca­no ambien­ti di sta­dio, mala­vi­ta e neo­fa­sci­smo nel­la Capi­ta­le, con a rimor­chio la piazza.
Innan­zi­tut­to, voglia­mo par­ti­re ana­liz­zan­do l’assalto. Dal pal­co di piaz­za del popo­lo, Castel­li­no – diri­gen­te di For­za Nuo­va – due ore pri­ma dell’assalto si rivol­ge alla piaz­za (miglia­ia di per­so­ne; tan­ti tri­co­lo­ri nazio­na­li­sti, altri sim­bo­li di movi­men­ti con idee affe­ren­ti al mon­do del­la destra complottista/No‑Vax, magliet­te con “Boia chi mol­la”, non­ché l’immancabile Inno di Mame­li e i salu­ti roma­ni) e lan­cia una serie di minac­ce con­tro la Cgil annun­cian­do l’occupazione del­la sede del sin­da­ca­to. Non solo! Castel­li­no urla a gran voce «por­ta­te­ci da Mau­ri­zio Lan­di­ni o ce lo andia­mo a pren­de­re noi» e con­ti­nua con «Ora ci andia­mo a pren­de­re la Cgil e se Lan­di­ni la rivuo­le vie­ne a Roma e pro­cla­ma lo scio­pe­ro gene­ra­le dei lavo­ra­to­ri con­tro il Green Pass». Il tut­to dinan­zi ad una piaz­za che applau­de fra­go­ro­sa­men­te men­tre gli orga­niz­za­to­ri dal pal­co fan­no il salu­to romano.
Da qui la piaz­za, auto­riz­za­ta come pre­si­dio sta­ti­co, si met­te in cor­teo con il lascia­pas­sa­re del­le for­ze dell’ordine. Arri­va­ti alla sede del­la Cgil, le por­te ven­go­no sfon­da­te e a capi­ta­na­re l’assalto ci sono gli stes­si Fio­re, Castel­li­no e Lui­gi Aro­ni­ca (ex Nuclei Arma­ti Rivo­lu­zio­na­ri, grup­po ter­ro­ri­sti­co fasci­sta atti­vo negli anni 70‑80, pro­ta­go­ni­sta di nume­ro­si omi­ci­di e di stra­gi), non­ché il lea­der del movi­men­to dei risto­ra­to­ri “IoA­pro”, Bia­gio Pas­sa­ro (sim­pa­tiz­zan­te di estre­ma destra). A loro segui­to una piaz­za gre­mi­ta di ban­die­re ita­lia­ne che applau­de e urla «Liber­tà! Liber­tà».
Dinan­zi a tale attac­co ci sarem­mo aspet­ta­ti una net­ta pre­sa di posi­zio­ne da par­te degli anti­fa­sci­sti mili­tan­ti e del­le dire­zio­ni del sin­da­ca­li­smo con­flit­tua­le. Abbia­mo, inve­ce, appre­so con non poca sor­pre­sa che que­sti si schie­ra­va­no per un sono­ro e net­to “No alla soli­da­rie­tà alla Cgil!”. Dichia­ra­zio­ni che ci han­no lascia­ti stra­ni­ti, cono­scen­do la sto­ria anti­fa­sci­sta mili­tan­te dei compagni.
Non mol­ti distin­guo sono pro­ve­nu­ti da que­sto set­to­re. Alcu­ni riba­di­va­no che la piaz­za “non era tut­ta fasci­sta” e che “un mani­po­lo di fasci­sti l’ha stru­men­ta­liz­za­ta”. Altri, inve­ce, in ragio­ne del­le poli­ti­che di col­la­bo­ra­zio­ni­smo coi padro­ni di cui sono col­pe­vo­li i diri­gen­ti del­la mag­gio­ran­za del­la Cgil, han­no per­si­no “gioi­to” di tale attac­co, come per dire “bec­ca­te­vi la vio­len­za fasci­sta voi che sie­te i buro­cra­ti del movi­men­to”. Fino ad arri­va­re alle ver­go­gno­se imma­gi­ni del cor­teo di Mila­no dell’11 otto­bre, in cui si sono urla­te fra­si insen­sa­te e fuo­ri con­te­sto, del tipo «i fasci­sti sie­te voi» all’indirizzo dei lavo­ra­to­ri Cgil che pre­si­dia­va­no la sede sindacale.

I con­ti con Lan­di­ni e la sua cric­ca di buro­cra­ti li deve fare la clas­se ope­ra­ia, non il fascismo
Sia­mo arrab­bia­ti e al tem­po stes­so pre­oc­cu­pa­ti dal­la deri­va set­ta­ria ed infan­ti­le pre­sa dai dele­ga­ti com­bat­ti­vi del sin­da­ca­li­smo con­flit­tua­le e dal­le loro diri­gen­ze (con qual­che lode­vo­le ecce­zio­ne). Non ci acco­dia­mo al coro una­ni­me di chi ha per­du­to ogni pro­spet­ti­va stra­te­gi­ca e pro­gram­ma­ti­ca. Denun­cia­mo aper­ta­men­te che le piaz­ze di que­sti gior­ni non ci appar­ten­go­no, che lo scio­pe­ro di Trie­ste è alla coda dei movi­men­ti reazionari.
Le mobi­li­ta­zio­ni No‑Vax/No‑Greenpass sono mos­se da risto­ra­to­ri, pic­co­li padron­ci­ni, tas­si­sti, com­mer­cian­ti, nego­zian­ti e da set­to­ri del­la pic­co­la bor­ghe­sia che col­pi­ti dal­le misu­re anti‑Covid han­no visto sce­ma­re i pro­pri profitti.
La posta in palio è lascia­re cam­po libe­ro all’estrema destra tra i lavo­ra­to­ri e non pos­sia­mo per­met­ter­lo. Per cui, ovun­que sia­mo pre­sen­ti nel­le orga­niz­za­zio­ni sin­da­ca­li e in qual­sia­si con­ses­so com­bat­ti­vo, con­dur­re­mo con i lavo­ra­to­ri un’ampia bat­ta­glia per fer­ma­re la deri­va in atto. Per­tan­to, riven­di­chia­mo anche la soli­da­rie­tà alla Cgil, ma non per la linea concertativo‑burocratica che sosten­go­no i suoi diri­gen­ti, ben­sì per­ché ha subi­to un attac­co, e la difen­dia­mo in ragio­ne di ciò che è un’organizzazione di mas­sa dei lavo­ra­to­ri (piac­cia o meno!).
La lot­ta alla buro­cra­zia sin­da­ca­le ed al suo ruo­lo nefa­sto per i lavo­ra­to­ri dev’essere ope­ra del movi­men­to ope­ra­io. Non è e non sarà mai il pro­dot­to del­la vio­len­za anti­o­pe­ra­ia del­le trup­pe neofasciste.
Ogni attac­co fasci­sta e squa­dri­sta con­tro chiun­que subi­sca un’ingiustizia non raf­for­za la clas­se ope­ra­ia ma solo la rea­zio­ne e i padroni.

Per­ché il No al Green Pass è ogget­ti­va­men­te un No al vaccino
La pan­de­mia in Ita­lia ha pro­dot­to qua­si 130.000 mor­ti (fon­te: epi­cen­tro). Un bol­let­ti­no di san­gue para­go­na­bi­le a quel­lo di un con­flit­to arma­to. Chi nega l’impatto del virus sul­la mor­ta­li­tà è com­ple­ta­men­te fuo­ri di testa. Non pos­sia­mo uti­liz­za­re altri ter­mi­ni per descri­ve­re i deli­ri di chi fini­sce per abboc­ca­re alle fan­do­nie anti­scien­ti­fi­che del­la rea­zio­ne. Sem­pre nel cor­so del­la Sto­ria il movi­men­to ope­ra­io ha lot­ta­to per ave­re acces­so alle cure e ai far­ma­ci. Nei Pae­si dove la clas­se ope­ra­ia è arri­va­ta al pote­re sono sta­te mos­se le più ener­gi­che ed effi­ca­ci cam­pa­gne di sor­ve­glian­za sani­ta­ria e vac­ci­na­zio­ne obbli­ga­to­ria di mas­sa che la sto­ria ricor­di, mol­to più che nei Pae­si capitalistici.
Se le vac­ci­na­zio­ni han­no rag­giun­to  livel­li accet­ta­bi­li di coper­tu­ra sol­tan­to ver­so ago­sto 2021 nono­stan­te fos­se­ro dispo­ni­bi­li già da dicem­bre 2020/gennaio 2021 è per­ché i gover­ni Con­te e Dra­ghi si sono bar­ca­me­na­ti tra le posi­zio­ni padro­na­li di rifiu­to di qual­si­vo­glia osta­co­lo alla pro­du­zio­ne (e per­tan­to di osta­co­lo alla lot­ta con­tro la pan­de­mia) e la neces­si­tà, del­la stes­sa eco­no­mia capi­ta­li­sta, di fron­teg­gia­re l’epidemia per ripren­de­re il nor­ma­le ciclo di produzione‑consumo‑valorizzazione, che l’inevitabile loc­k­do­wn ave­va enor­me­men­te osta­co­la­to. Ovun­que nel mon­do, i più fero­ci nemi­ci del­la clas­se ope­ra­ia han­no boi­cot­ta­to aper­ta­men­te le cam­pa­gne vac­ci­na­li (Putin, Bol­so­na­ro, John­son, Trump, solo per cita­re alcu­ni esem­pi) con risul­ta­ti dram­ma­ti­ci in ter­mi­ni di vite umane.
Quo­ti­dia­na­men­te assi­stia­mo a due pan­de­mie diver­se: una dei vac­ci­na­ti e un’altra dei non vac­ci­na­ti. È così in Ita­lia ma anche nel mon­do, lo dimo­stra­no per esem­pio i dati di Rus­sia, Roma­nia, Bra­si­le e di alcu­ni Sta­ti ame­ri­ca­ni come il Texas, dove la cam­pa­gna vac­ci­na­le si è fer­ma­ta a nume­ri mol­to bas­si e si sono regi­stra­ti pic­chi di mor­ti e con­ta­gi. Ad oggi, l’80% del mon­do a capi­ta­li­smo arretrato/non impe­ria­li­sta ha per­cen­tua­li scar­sis­si­me di dosi di vac­ci­ni a dispo­si­zio­ne e ciò, oltre a met­te­re in peri­co­lo la vita di miliar­di di esse­ri uma­ni, pone quel­le zone come ser­ba­to­io di futu­re evo­lu­zio­ni (varian­ti) del­le malat­tie infet­ti­ve, che potreb­be­ro tor­na­re a col­pi­re anche i Pae­si a capi­ta­li­smo avan­za­to nei pros­si­mi anni. Ciò è inac­cet­ta­bi­le per il movi­men­to ope­ra­io i cui inte­res­si sono internazionali.
Per usci­re da que­sto infer­no non pos­sia­mo ragio­na­re come sin­go­li indi­vi­dui ma come clas­se ope­ra­ia inter­na­zio­na­le. Cre­dia­mo dun­que che la vac­ci­na­zio­ne di mas­sa, così come l’astensione dal lavo­ro in pre­sen­za retri­bui­ta al 100% per colo­ro che non pos­so­no vac­ci­nar­si o per i sog­get­ti più fra­gi­li, sia­no riven­di­ca­zio­ni fon­da­men­ta­li e tra i nostri inte­res­si imme­dia­ti. Riven­di­chia­mo una lot­ta inter­na­zio­na­le per la vac­ci­na­zio­ne di mas­sa, che la bor­ghe­sia non può per­met­ter­si e che por­reb­be all’ordine del gior­no un’importante que­stio­ne di pro­prie­tà pri­va­ta dei bre­vet­ti e dei mez­zi di pro­du­zio­ne sui farmaci.
Al con­tra­rio, ribel­lar­si alla vac­ci­na­zio­ne di mas­sa non può esse­re un inte­res­se del­la clas­se lavo­ra­tri­ce, che è la pri­ma vit­ti­ma dell’emergenza, così come non pote­va esser­lo la ribel­lio­ne al loc­k­do­wn, alle restri­zio­ni e quin­di ora la ribel­lio­ne in sal­sa liber­ta­ria ad una misu­ra come il Green Pass. Que­sto è qual­co­sa che la clas­se ope­ra­ia non può per­met­ter­si, men che meno in dife­sa del­la liber­tà di vac­ci­nar­si nel pie­no di una pan­de­mia che ha fat­to stra­ge di lavo­ra­to­ri e lavo­ra­tri­ci in tut­to il mon­do, oltre che inta­sa­to gli ospe­da­li ovun­que impe­den­do la cura e la pre­ven­zio­ne di altre patologie.
Di fron­te ad una malat­tia infet­ti­va epi­de­mi­ca si sgre­to­la il con­cet­to di pro­prie­tà pri­va­ta del pro­prio cor­po: ogni cor­po, poten­do con­ta­gia­re gli altri, dipen­de dal­lo sta­to di salu­te del­la col­let­ti­vi­tà e allo stes­so tem­po influi­sce su di esso. Riven­di­ca­re la liber­tà di non vac­ci­nar­si com­pren­de uno schiac­cia­men­to e un espro­prio del dirit­to alla salu­te da par­te di un sin­go­lo nei con­fron­ti del­la col­let­ti­vi­tà: qual­co­sa di for­te­men­te rea­zio­na­rio ed antioperaio.
Non com­pren­dia­mo, quin­di, le far­ne­ti­ca­zio­ni del­le piaz­ze con­tro il Green Pass, che non è altro che un cer­ti­fi­ca­to vac­ci­na­le. Se è vero che il gover­no Dra­ghi non ha nes­su­na inten­zio­ne di tute­la­re la salu­te pub­bli­ca, è altret­tan­to vero che il Green Pass ha sor­ti­to l’effetto di aumen­ta­re sen­si­bil­men­te le pre­no­ta­zio­ni dei cosid­det­ti “scettici/indecisi” di oltre il 40% (fon­te: Mini­ste­ro del­la Salute).
Il gover­no non si è volu­to assu­me­re l’onere dell’obbligo vac­ci­na­le anche per non rom­pe­re con le destre No‑Vax, le qua­li tro­va­no sin­te­si nel­la Lega di Mat­teo Sal­vi­ni. È per tale moti­vo che non ha nes­sun sen­so bat­ta­glia­re con­tro il cer­ti­fi­ca­to di vac­ci­na­zio­ne in quan­to tale sen­za riven­di­ca­re aper­ta­men­te l’obbligo vaccinale.
Le orga­niz­za­zio­ni del sin­da­ca­li­smo con­flit­tua­le (con qual­che lode­vo­le ecce­zio­ne), non­ché tan­ti sin­go­li dele­ga­ti anche dei sin­da­ca­ti con­fe­de­ra­li, rilan­cia­no la paro­la d’ordine rite­nen­do che il No al Green Pass favo­ri­sca la tute­la dei lavo­ra­to­ri con­tro pos­si­bi­li ritor­sio­ni padronali.
Che i padro­ni pos­sa­no uti­liz­za­re la man­can­za di cer­ti­fi­ca­to con­tro i lavo­ra­to­ri lo rite­nia­mo pos­si­bi­le. Sicu­ra­men­te – come già acca­de – è com­pi­to dei rap­pre­sen­tan­ti com­bat­ti­vi dei lavo­ra­to­ri vigi­la­re, sor­ve­glia­re ed inter­ve­ni­re affin­ché il Green Pass non sia moti­vo di abu­si e rap­pre­sa­glie. Tut­ta­via, le avan­guar­die del movi­men­to ope­ra­io han­no il dove­re di sgom­bra­re il cam­po dagli equi­vo­ci e non cede­re alle riven­di­ca­zio­ni del­le destre.
Come si pon­go­no que­sti dele­ga­ti e que­sti diri­gen­ti nei con­fron­ti dell’80% dei lavo­ra­to­ri e del­le lavo­ra­tri­ci che si sono vac­ci­na­ti e non voglio­no esse­re mes­si in peri­co­lo dai loro com­pa­gni di lavo­ro non vaccinati?
Nel­la gestio­ne fal­li­men­ta­re del­la cri­si pan­de­mi­ca da par­te del capi­ta­le, la clas­se è sta­ta mes­sa alla pro­va nel dover sepa­ra­re alcu­ni carat­te­ri par­zial­men­te pro­gres­si­vi dei prov­ve­di­men­ti del­lo Sta­to bor­ghe­se, come alcu­ne restri­zio­ni, il loc­k­do­wn e i vac­ci­ni, da quel­li rea­zio­na­ri gio­ca­ti sul con­flit­to capitale/lavoro e dife­sa del­la pro­prie­tà pri­va­ta che impon­go­no mor­ti, licen­zia­men­ti e con­vi­ven­za obbli­ga­ta con il virus.
Il vac­ci­no è attual­men­te l’arma più effi­ca­ce per affron­ta­re la cri­si sani­ta­ria. Un’arma che anche se da sola non è suf­fi­cien­te, come il caso dell’Inghilterra dimo­stra, risul­ta esse­re mol­to più effi­ca­ce dei pro­to­col­li di sicu­rez­za far­sa fir­ma­ti a mar­zo 2020, con cui viag­gia­va­mo a 800 mor­ti al gior­no. Ricor­dia­mo anche che con quei pro­to­col­li i ver­ti­ci con­fe­de­ra­li liqui­da­ro­no la rab­bia ope­ra­ia degli scio­pe­ri spon­ta­nei in fab­bri­che e magaz­zi­ni, in cui si riven­di­ca­va il bloc­co del­la pro­du­zio­ne per non mori­re in nome del profitto.
Quel­le sì che era­no vere lot­te ope­ra­ie, che si pone­va­no in manie­ra pro­gres­si­va di fron­te alla pan­de­mia, alla cri­si sani­ta­ria e alle sor­ti dell’umanità! Quel­le sì che era­no le nostre lot­te, e infat­ti si muo­ve­va­no in dire­zio­ne com­ple­ta­men­te oppo­sta alla lot­ta con­tro il Green Pass!

Lo scio­pe­ro di Trie­ste è orga­niz­za­to e gui­da­to dai fascisti
Ci sem­bra oppor­tu­no riba­di­re cosa pen­sia­mo del­la mobi­li­ta­zio­ne dei por­tua­li di Trie­ste. I lea­der sin­da­ca­li – alcu­ni dei qua­li han­no rot­to con la Usb anni fa – sono soste­ni­to­ri di tesi aper­ta­men­te No‑Vax. Non ne fan­no miste­ro e lo dichia­ra­no in diret­ta Tv. Quan­to sopra ripor­ta­to cir­ca le riven­di­ca­zio­ni sul­lo scio­pe­ro gene­ra­le chie­sto da Giu­lia­no Castel­li­no di For­za Nuo­va, tro­va­no sboc­co nel­lo scio­pe­ro orga­niz­za­to dal comi­ta­to dei lavo­ra­to­ri por­tua­li di Trieste.
Citan­do Mar­co Ima­ri­sio, invia­to a Trie­ste del Corriere:

«Puz­zer, il por­ta­vo­ce del­le dichia­ra­zio­ni for­ti, esce quan­do arri­va una trou­pe tele­vi­si­va e con la fac­cia stra­vol­ta dal son­no invi­ta anche i gior­na­li­sti a insor­ge­re “con ogni mez­zo” con­tro “l’Italia e l’Europa dei plu­to­cra­ti che ci voglio­no far fini­re come la Gre­cia, schia­vi del­le gran­di cor­po­ra­zio­ni”. Per dove­re di cro­na­ca occor­re dare con­to di altre sue opi­nio­ni spar­se, sul Covid che ha “poche dif­fe­ren­ze” con l’influenza sta­gio­na­le e il vac­ci­no “che me lo sono fat­to anch’io, ma chis­sà qua­le vele­no c’è den­tro”. “Noi sia­mo la fac­cia che i No‑Pass sta­va­no cer­can­do”. A due metri di distan­za da lui, il pre­si­den­te del Clpt, Seba­stia­no Gri­son, sostie­ne una tesi oppo­sta: “La nostra non sarà una mani­fe­sta­zio­ne, e nep­pu­re un pic­chet­to, ma solo un pre­si­dio. Con­sen­ti­re­mo l’entrata a tut­ti i lavo­ra­to­ri, ci man­che­reb­be altro”. L’unico a non usci­re mai dal­la pic­co­la stan­za dove si tele­fo­na e si discu­te in modo feb­bri­le e il segre­ta­rio, lo sto­ri­co Ales­san­dro det­to San­di Volk, il più anzia­no del grup­po con i suoi 62 anni. (…) Nel Coor­di­na­men­to c’è den­tro di tut­to. Il col­lan­te ideo­lo­gi­co di par­ten­za è l’indipendentismo, con la riven­di­ca­zio­ne dell’extraterritorialità del por­to. Da qui in poi, ognu­no per sé. Il pre­si­den­te Gri­son vota a destra. Gli ultras del­la Trie­sti­na pre­sen­ti nel sin­da­ca­to rap­pre­sen­ta­no una fran­gia di ultra­de­stra, vici­na a For­za nuo­va. Qual­cu­no si pro­fes­sa No‑Vax, ma nel Comi­ta­to diret­ti­vo i vac­ci­na­ti sono 12 su 15. Puz­zer è un fuo­riu­sci­to dal­la Cisl. Mol­ti iscrit­ti sono ex del­la Cgil. Nel­la sua stan­za, Volk si defi­ni­sce “comu­ni­sta che si tro­va meglio con i fasci­sti” e sostie­ne che la Clpt è “una ric­ca maio­ne­se”».

Non è tut­ta­via la pri­ma vol­ta che nel cor­so del­la sto­ria un seg­men­to del­la clas­se ope­ra­ia scio­pe­ra con­tro i pro­pri inte­res­si. È suc­ces­so, ad esem­pio, già tra ‘800 e ‘900 con­tro la pari­tà di dirit­ti tra maschi e fem­mi­ne, con­tro l’uguaglianza sala­ria­le tra autoc­to­ni ed immi­gra­ti, così come ci sono sta­ti scio­pe­ri a favo­re del­le guer­re e a soste­gno di mobi­li­ta­zio­ni rea­zio­na­rie (come nel­la Ger­ma­nia nazi­sta con­tro la Repub­bli­ca di Wei­mar). Più recen­te­men­te, nel 2009, i lavo­ra­to­ri ingle­si han­no dura­men­te e lun­ga­men­te scio­pe­ra­to con­tro lavo­ra­to­ri edi­li ita­lia­ni, la cui dit­ta ave­va vin­to un con­trat­to d’appalto nel­la regio­ne del Lin­coln­shi­re, inal­be­ran­do lo slo­gan “Bri­tish Jobs for Bri­tish Wor­kers” (lavo­ro ingle­se ai lavo­ra­to­ri inglesi).
Dal pro­fi­lo di Mar­co San­to­pa­dre, citiamo:

«Il Coor­di­na­men­to dei Lavo­ra­to­ri Por­tua­li di Trie­ste, che due anni fa ha rot­to il pat­to fede­ra­ti­vo sigla­to nel 2015 con l’Unione Sin­da­ca­le di Base, non aven­do tito­lo per pro­cla­ma­re lo scio­pe­ro si è affi­da­to alla Fisi, la Fede­ra­zio­ne ita­lia­na sin­da­ca­ti inter­ca­te­go­ria­li, con sede a Ebo­li (Saler­no). Una sigla sco­no­sciu­ta die­tro la qua­le si nascon­de ben poco dal pun­to di vista sin­da­ca­le. Tra i lea­der del­la Fisi ci sono il noto medi­co No‑Vax Dario Gia­co­mi­ni e Pasqua­le Bac­co, in pas­sa­to can­di­da­to alle ele­zio­ni poli­ti­che con Casa­Pound e sin­da­co a Biton­to con la Fiam­ma Tri­co­lo­re. Nell’autunno scor­so Bac­co ave­va capeg­gia­to una mani­fe­sta­zio­ne a Taran­to inci­tan­do a toglier­si la masche­ri­na e a vio­la­re il lockdown».

Rolan­do Sco­til­lo, segre­ta­rio “gene­ra­le” del­la Fisi, è sta­to can­di­da­to col cen­tro­de­stra alle ele­zio­ni regio­na­li in Cam­pa­nia. In que­sti gior­ni il por­ta­vo­ce del Clpt, Ste­fa­no Puz­zer, ha più vol­te riba­di­to, nel­le inter­vi­ste e su alcu­ni post Face­book, di con­si­de­ra­re la pan­de­mia di Covid19 poco più che una influen­za sta­gio­na­le, rite­nen­do ingiu­sti­fi­ca­te le dra­co­nia­ne misu­re di pre­ven­zio­ne e la richie­sta di vac­ci­na­zio­ne. Da cui la pro­te­sta per l’eliminazione del Green Pass come requi­si­to indi­spen­sa­bi­le per acce­de­re al pro­prio posto di lavo­ro.
Il lea­der del Clpt è Puz­zer. Nel 2015 ha con­dot­to uno scio­pe­ro indi­pen­den­ti­sta teso a discri­mi­na­re i lavo­ra­to­ri non ori­gi­na­ri di Trie­ste. Si chie­de­va la rice­zio­ne, da par­te dell’Autorità por­tua­le, del testo inte­gra­le dell’Allegato VIII del Trat­ta­to di Pari­gi del 1947, che garan­ti­sce espli­ci­ta­men­te la prio­ri­tà ai lavo­ra­to­ri trie­sti­ni nel­le assun­zio­ni e negli inca­ri­chi pres­so il Por­to di Trie­ste e che, secon­do Puz­zer, dovreb­be esse­re «leg­ge vigen­te all’interno del Por­to Fran­co inter­na­zio­na­le di Trie­ste al fine di ren­der­lo appli­ca­bi­le ai gior­ni nostri». Puz­zer ha rila­scia­to diver­se dichia­ra­zio­ni No‑Vax sia a mez­zo stam­pa che sul suo pro­fi­lo personale.
Le tem­pi­sti­che con cui Castel­li­no (For­za Nuo­va) lan­cia dal pal­co di Roma, pri­ma dell’assalto alla Cgil, lo scio­pe­ro gene­ra­le e la pro­cla­ma­zio­ne del Fisi, con alla coda il Clpt, lascia­no facil­men­te inten­de­re vi fos­se una pia­ni­fi­ca­zio­ne di que­ste azioni.
Il segre­ta­rio gene­ra­le del­la Fisi è Rolan­do Sco­til­lo, attua­le com­mis­sa­rio dell’Udc di Ebo­li, e ad affian­car­lo in segre­te­ria c’è – tra gli altri – il dot­tor Pasqua­le Mario Bac­co, medi­co lega­le che ha assun­to nel sin­da­ca­to l’incarico di Segre­ta­rio Nazio­na­le del­la cate­go­ria medi­ci. È costui la figu­ra mag­gior­men­te di spic­co di que­sto sindacato.
Bac­co è anche socio fon­da­to­re – insie­me al cele­ber­ri­mo dot­tor Giu­lio Tar­ro (man­co a dir­lo! Gui­da supre­ma di tut­to il movi­men­to No‑Vax ita­lia­no e noto truf­fa­to­re) – dell’associazione “L’Eretico”, con cui il sin­da­ca­to riven­di­ca di ave­re «stret­to un rap­por­to di col­la­bo­ra­zio­ne» e che affer­ma di voler esse­re «cas­sa di riso­nan­za del­le veri­tà nasco­ste, dei pen­sie­ri e del­le opi­nio­ni cen­su­ra­te». De L’Eretico, in qua­li­tà di pre­si­den­te, fa par­te anche Ange­lo Gior­gian­ni, magi­stra­to co‑autore con Bac­co del libro Stra­ge di Sta­to, le veri­tà nasco­ste del­la Covid‑19. Il volu­me è un con­den­sa­to di teo­rie cospi­ra­zio­ni­ste: si affer­ma che la pan­de­mia è un com­plot­to orche­stra­to da ebrei, Big Phar­ma, Bill Gates and com­pa­ny e non man­ca­no anche fra­si anti­se­mi­te: «Voglia­mo dire chi coman­da nel mon­do? Coman­da­no gli ebrei! Sta tut­to in mano a loro! Tut­te le lob­by eco­no­mi­che e le lob­by far­ma­ceu­ti­che, han­no tut­to in mano loro».
Gior­gian­ni è sta­to uno dei pro­ta­go­ni­sti saba­to scor­so del­la mani­fe­sta­zio­ne con­tro il Green Pass di Roma. Dal pal­co di Piaz­za del Popo­lo ha arrin­ga­to la fol­la par­lan­do di “pre­av­vi­so di sfrat­to a colo­ro che occu­pa­no abu­si­va­men­te i palaz­zi del pote­re” dato loro “dal popo­lo ita­lia­no” e di vole­re “per loro un pro­ces­so, una nuo­va Norim­ber­ga” per “i mor­ti, le pri­va­zio­ni e la sof­fe­ren­za che han­no cau­sa­to”. Poi ha annun­cia­to che avreb­be “appe­so la toga al chio­do”. «Sono venu­to ad ono­ra­re il popo­lo sovra­no, e a colo­ro che dico­no che la mia posi­zio­ne è incom­pa­ti­bi­le dico che io tra voi e il popo­lo scel­go il popo­lo sovra­no e lascio la toga». Non risul­ta l’abbia anco­ra fatto.
Pasqua­le Bac­co, segre­ta­rio del Fisi-medi­ci, è una vec­chia cono­scen­za negli ambien­ti No‑Vax e com­plot­ti­sti: lo scor­so 30 otto­bre, ad esem­pio, inter­ven­ne a Taran­to in un comi­zio di piaz­za e arrin­gò così la pic­co­la fol­la che lo ascol­ta­va: «Que­sto virus si cura, cura­te­vi a casa, non anda­te in ospe­da­le, abbrac­cia­te­vi tut­ti, fate l’amore, ama­te­vi, solo così se ne esce fuo­ri». Pochi mesi pri­ma – come ricor­da Open – fece per­si­no peg­gio par­te­ci­pan­do a una con­fe­ren­za stam­pa orga­niz­za­ta dal­la depu­ta­ta Sara Cunial alla Came­ra dei Depu­ta­ti: in quel caso affer­mò che nei pri­mi mesi di pan­de­mia i medi­ci degli ospe­da­li ave­va­no sba­glia­to i pro­to­col­li tera­peu­ti­ci e che dun­que avreb­be­ro ucci­so i pazien­ti “bru­cian­do” con l’ossigeno i loro pol­mo­ni. «È sta­to come cura­re un dia­be­ti­co con lo zuc­che­ro», dichia­rò in un’intervista Bac­co che in segui­to, duran­te una mani­fe­sta­zio­ne No‑Vax a Roma, dis­se anche che il vac­ci­no con­tro il Covid sareb­be sta­ta «una truf­fa! Acqua di fogna. Un rega­lo alle lob­by far­ma­ceu­ti­che». Era il set­tem­bre del 2020 e nes­sun vac­ci­no era anco­ra sta­to approvato.
Bac­co è sta­to can­di­da­to nel 2008 con le liste fasci­ste La Destra — Fiam­ma Tri­co­lo­re e nel 2013 con Casa­pound Italia.
Tra gli ani­ma­to­ri del­la pro­te­sta di Trie­ste spun­ta il por­tua­le Tuiach. Elet­to alle ele­zio­ni ammi­ni­stra­ti­ve del 5 giu­gno 2016 a Trie­ste in quo­ta Lega come con­si­glie­re comu­na­le. A cau­sa di alcu­ne sue dichia­ra­zio­ni sul fem­mi­ni­ci­dio (che a suo dire non esi­ste, “un’invenzione del­la sini­stra”), il vice­sin­da­co ne chie­se l’espulsione e lui pas­sò a For­za Nuo­va per poi pas­sa­re un anno dopo al Grup­po Misto come indi­pen­den­te. È pro­prio per le sue dichia­ra­zio­ni e posi­zio­ni che Tuiach è diven­ta­to noto. Mao­met­to? «Un pedo­fi­lo». Ste­fa­no Cuc­chi? «Spac­cia­to­re eroi­no­ma­ne». Cit­ta­di­nan­za ono­ra­ria a Lilia­na Segre? «Da pro­fon­da­men­te cat­to­li­co mi sono sen­ti­to un po’ offe­so per­ché ha det­to che Gesù era ebreo, quin­di mi asten­go». Pan­de­mia? «Dove­vo por­ta­re la mozio­ne per mul­ta­re le mogli con il mal di testa» e che quin­di si sareb­be­ro nega­te a fare ses­so con i pro­pri mari­ti o com­pa­gni duran­te il loc­k­do­wn. L’atto omos­ses­sua­le? «Rito di ini­zia­zio­ne sata­ni­ca».

Il sin­da­ca­li­smo con­flit­tua­le si acco­da alle destre per ragio­ni di appa­ra­to, per oppor­tu­ni­smo e per raci­mo­la­re qual­che tes­se­ra in più
Lo dicia­mo aper­ta­men­te: l’atteggiamento del­le dire­zio­ni del sin­da­ca­li­smo con­flit­tua­le (con qual­che lode­vo­le ecce­zio­ne) riguar­do il Green Pass e l’assalto alla Cgil è quel­lo degli oppor­tu­ni­sti. Ci spia­ce dover­lo con­sta­ta­re, ma rite­nia­mo sia gra­vis­si­mo quan­to acca­du­to. Dinan­zi all’attacco alla Cgil in quan­to tale – non in quan­to fau­tri­ce del­la linea di col­la­bo­ra­zio­ne coi padro­ni – i mili­tan­ti e i dele­ga­ti con­flit­tua­li avreb­be­ro dovu­to dare soli­da­rie­tà sen­za distin­guo. Inve­ce, pur di vede­re logo­ra la Cgil, sono arri­va­ti per­si­no a chiu­de­re un occhio dinan­zi ad un assal­to squa­dri­sta, che non era diret­to sol­tan­to con­tro la Cgil ben­sì con­tro tut­to il movi­men­to ope­ra­io. Attac­ca­no la Cgil per­ché ha nel­la sua pan­cia 5 milio­ni di lavo­ra­to­ri iscrit­ti. La attac­ca­no per­ché rap­pre­sen­ta nell’immaginario dei nostri nemi­ci, l’organizzazione dei lavo­ra­to­ri. Chi pen­sa che l’attacco sia avve­nu­to ad ope­ra di lavo­ra­to­ri dal bas­so stu­fi del­la linea con­cer­ta­ti­va del­la Cgil vive in un mon­do tut­to suo oppu­re ha inte­res­si di appa­ra­to da difendere.

Non pen­sia­mo affat­to che que­sti mili­tan­ti sia­no No‑Vax. Cono­scia­mo la serie­tà dei loro argo­men­ti, tut­ta­via non pos­sia­mo non cer­ca­re di com­pren­de­re i moti­vi socia­li del loro posizionamento.
Il sin­da­ca­li­smo di base non vuo­le per­de­re i suoi iscrit­ti, sep­pur su posi­zio­ni arre­tra­te, e per que­sto scen­de in piaz­za con una paro­la d’ordine di destra, pur d’inseguire i set­to­ri più arre­tra­ti dell’intero movi­men­to ope­ra­io. Inve­ce di iso­la­re e mar­gi­na­liz­za­re le loro posi­zio­ni, rilan­cian­do tra i lavo­ra­to­ri una discus­sio­ne schiet­ta, ogget­ti­va, scien­ti­fi­ca e poli­ti­ca su pan­de­mia e vac­ci­ni, da con­trap­por­re sia a quel­la dei siti di con­tro­in­for­ma­zio­ne anti‑scientifica e nega­zio­ni­sta – che han­no agi­ta­to un cli­ma di ter­ro­re già dal prin­ci­pio del­la cam­pa­gna vac­ci­na­le – sia a quel­la dei gior­na­li di regi­me, si dà voce ad una esi­gua mino­ran­za e si mobi­li­ta l’intero movi­men­to sin­da­ca­le di base alla coda del­la rea­zio­ne. Non solo! Per ero­de­re iscrit­ti alla Cgil non le dà pie­na soli­da­rie­tà pur essen­do sta­ta que­sta attac­ca­ta dai nostri peg­gio­ri nemi­ci: i fasci­sti. È la posi­zio­ne di chi piut­to­sto che voler uni­re i lavo­ra­to­ri a pre­scin­de­re dal­la tes­se­ra sin­da­ca­le di appar­te­nen­za ha solo l’interesse ad unir­li die­tro la pro­pria ban­die­ra. Una logi­ca che tro­va giu­sti­fi­ca­zio­ne nel­la dife­sa del pro­prio mini‑apparato, tale e qua­le allo spi­ri­to che muo­ve le buro­cra­zie sin­da­ca­li di Cgil, Cisl e Uil. Per altro, otte­nen­do l’effetto con­tra­rio, visto che nel­le ulti­me set­ti­ma­ne l’immagine del­la buro­cra­zia sin­da­ca­le ne è usci­ta raf­for­za­ta agli occhi sia dei lavo­ra­to­ri che dell’opinione pubblica.
I rivo­lu­zio­na­ri han­no il dove­re di dire la veri­tà alla clas­se ope­ra­ia, non di lisciar­le il pelo. Que­sto è il discri­mi­ne che pas­sa tra i rivo­lu­zio­na­ri e gli oppor­tu­ni­sti. Offria­mo quin­di que­sto nostro con­tri­bu­to alla discus­sio­ne, non per distrug­ge­re ma per costrui­re, non per il gusto del­la pole­mi­ca ma per espri­me­re la neces­si­tà di mag­gio­re dibat­ti­to, rifles­sio­ne e con­fron­to all’interno di qual­sia­si con­te­sto che veda il pro­ta­go­ni­smo del­la par­te più com­bat­ti­va e con­flit­tua­le del mon­do del lavo­ro, nel­la qua­le con­ti­nue­re­mo ad ogni modo instan­ca­bil­men­te ad impegnarci.